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Carx lettorx
Oggi mi trovate in difficoltà. Come si recensisce un libro che ti ha presa per mano e trascinata senza troppi complimenti in un mondo complesso di sfaccettature e dettagli così intricati e radicati da sembrare vero, senza risultare banale come mio solito? Non ne sono sicura, ma ci provo – sperando di non dimenticarmi niente.
Ma prima, la trama:
«Ricorda che su di te grava il peso più grande. Ogni qual volta non ci sarai, ogni qual volta non sarai disposta a sacrificare qualcosa, ogni qual volta la tua volontà vacillerà una parte di Liwaria morirà. E un giorno, in questo ciclo vizioso, in quel destino nefasto finiranno anche coloro per i quali daresti la vita.»
Hilya è una mezzosangue e per le leggi di Liwaria non dovrebbe esistere, ma a renderla la minaccia principale del continente è una profezia: sarà lei a risvegliare i Senzaluce che un secolo prima hanno devastato Liwaria.
Sedici anni dopo la sua fuga, la spada di diamante blu lasciata da sua madre segna l’inizio del suo viaggio per guadagnarsi il riscatto. Quello che non sa è cosa si cela davvero dietro la spada: può essere lei la salvatrice del continente, ma vuole diventarlo davvero? In un mondo in cui la manipolazione ha distrutto non solo Liwaria ma anche la sua vita, Hilya sarà costretta a percorrere la strada del riscatto per dimostrare che né profezie né dei possono determinare chi è l’eroe e chi il carnefice. E soprattutto, che da sola non può compiere un viaggio da cui dipende il destino di Liwaria tutta.
Liwaria di Giada Abbiati è il primo romanzo di una pentalogia epic fantasy che non solo sovverte le regole a cui siamo abituati per questo genere letterario, ma mette in luce una serie di problematiche tristemente attuali anche e soprattutto nel nostro mondo.
Inizio col dire che è un romanzo corale plot-driven, ovvero ci sono diversi punti di vista e i personaggi agiscono e reagiscono ai conflitti esterni, a ciò che gli accade intorno. Questo, però, non significa assolutamente che il cast variegato di cui facciamo conoscenza si immedesima nel ruolo che gli è stato dato senza ribellarsi. Anzi.

Vi suona familiare? A me sì, purtroppo.
Perché sì, di razze Liwaria è piena: demoni, elfi, uomini-drago e uomini-pesce, gargoyle e, ovviamente, umani (ma anche i temutissimi Senzaluce e le Forze Arcane); eppure la loro convinvenza non è affatto pacifica. Guerre passate, modi di vivere differenti e la stupida regola che non si possa fare figli al di fuori della propria razza non aiutano affatto a mantenere un mondo in equilibrio. Un equilibrio che si sta inesorabilmente sfaldando, a causa degli egoismi e delle brame dei potenti, e le cui avvisaglie si mostrano nella veste di cambiamenti climatici.
Anche questo suona familiare, vero?
Come già accennato, è un romanzo corale e oltre Hilya conosciamo i suoi compagni di viaggio, la dolce elfa Elaryen con cui nasce subito un’amicizia commovente, e l’uomo-drago più faigo del mondo, Dràkehorn; ma anche il demone Helcar, colui che ha cresciuto Hilya come un padre e che ha un posto enorme nel mio cuore (se gli succede qualcosa.. *agita pugno in aria*); Camlost, Re dei Demoni e artefice di tutto ‘sto casotto della falsa profezia e del risveglio dei Senzaluce, che vuole provare al mondo intero che gli Dèi non esistono; e tanti, tanti altri diversissimi tra loro. Tutti questi personaggi, ognuno con la propria voce e personalità, sono sul precipizio del fallimento e sbagliano, uno dopo l’altro. Perché anche loro, come Hilya, sono fatti di carne, ossa e debolezze, e proprio come Hilya non vogliono sottostare al bene comune se questo calpesta quello personale. È un mondo di egoisti ed è spaventoso perché è realistico.
La cosa più sorprendente è che, nonostante la mole enorme di nomi propri, di luoghi e nozioni, tutto è facilmente ricordabile – per lo meno, personalmente non ho faticato a ricordarli né li ho confusi, e sono la stessa persona che, anni fa, leggendo il Silmarillion si è fatta un taccuino intero di nomi, frecce e freccette per capirci qualcosa. E anche il prologo, di cui avevo letto commenti contrastanti, è scivolato via con facilità, grazie anche allo stile di scrittura scorrevole, meravigliosamente descrittivo e introspettivo.
Altra peculiarità che ho davvero apprezzato sono i frammenti alla fine di ogni capitolo: frammenti di libri, frammenti di pensieri, frammenti di dialoghi. Possono sembrare fuori contesto, ma servono tutti a rendere ancora più dettagliato un mondo infinito carico di storia.
Neanche a dirlo, il worldbuilding è l’elemento che più ti lascia senza fiato. Culture, tradizioni, luoghi incantevoli e altri terrificanti, creature e divinità sono incredibilmente definiti da non avere niente da invidiare agli epic fantasy più importanti. E lo dico da amante borderline ossessionata di Tolkien.
Menzione speciale al fatto che, udite udite!, è un libro in self con i fiocchi. A partire dalla cura del testo, dell’impaginato, fino alle mappe e alla copertina, è un libro che non ha niente da invidiare alle pubblicazioni di certe CE e l’esempio perfetto che è possibile mettere sul mercato prodotti di ottima qualità anche senza un marchio sulle spalle.
Detto questo, sperando di non essermi dimenticata niente (potrei stare qui a scrivere un trattato su questo romanzo), mi rivolgo all’autrice, Giada, perché anche se mi ha straziato il cuore con un certo capitolo, merita un grazie. Grazie dal profondo del cuore per averci regalato un romanzo così bello e ricco e riflessivo. Era da tantissimo che non leggevo un epic e ancora da più tempo non ne leggevo di così appassionanti. L’ultima parte mi ha lasciata PIETRIFICATA (*wink wink*) e non mi sono ancora ripresa, e in tutta onestà ho paura di leggere il secondo libro, ma allo stesso tempo non vedo l’ora. Seguito che dovrebbe arrivare entro la fine del 2023. E c’è anche una novella, La Promessa del Mercante, che non vedo l’ora di recuperare!
TW: scene di violenza, sangue, morte e devastazione
Qualche curiosità sull’autrice
Giada Abbiati non è solo un’autrice, ma è anche consulente di marketing per autori ed editor. Ama le arti marziali (e le pratica) ed è una forza della natura, resiliente e sempre professionale. Potete seguirla su instagram e su suo sito.
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Vi piacciono gli epic fantasy? E questo, lo leggerete? Lo avete letto? Raccontatemelo nei commenti!