About Me

su di me

È difficile dire chi sono, perché non l’ho ancora capito io stessa.

Non so rispondere alla domanda più semplice che esista, come “qual è il tuo colore preferito?”, perché risponderei tutti. Sono quell’architetto che sa risolvere i problemi del cliente, qualsiasi sia lo spazio a disposizione, ma quando ho dovuto scegliere come arredare camera mia ho buttato giù qualcosa come 60 composizioni diverse, prima di trovare quella giusta. Sono una creativa che ha mille idee in testa, ma non ne finisce neanche una. Sono quella che compra più libri di quelli che riuscirà a leggere in una vita intera (e più di quelli che la libreria possa sopportare). E sono anche quella maniaca che acquista compulsivamente oggetti di cartoleria anche quando non ne ha bisogno. Sono quella che ama lo sport – che sia Formula 1, tennis, basket, pallavolo, nuoto – ma l’unica disciplina olimpica in cui eccello è quella di spiaggiarmi sul divano con un libro in mano. Sono quella che disegna da quando è riuscita a tenere una matita tra le dita, ma non c’è verso che le dannatissime mani vengano fuori degne del loro nome.

Ma posso raccontarvi da dove vengo, dove ho intenzione di andare, cosa mi rende felice.

Sarda fin nel midollo, sono una nostalgica di luoghi mai visitati e tempi lontani, innamorata dell’arte, della Scozia e della mia gatta. Racconto e leggo storie da quando ero bambina e non ho mai smesso—nonostante il tempo per
farlo non sia mai stato abbastanza. È stato proprio il tempo, e la paura che incute, a spingermi a scrivere e finire il mio primo romanzo, “Il battito dell’Orologio”, l’ultimo di una lunga serie di incompiuti e racconti pubblicati online.

Ho iniziato scrivendo fanfiction su Slam Dunk e Inuyasha, di cui mi vergogno profondamente, ma non negherò mai le mie “origini”: pubblicare online è stato un ottimo modo per confrontarmi con altre scrittrici e scrittori più bravi di me e mi ha aiutata a crescere tantissimo da questo punto di vista. Finché i miei personaggi non hanno iniziato a farsi più insistenti e a reclamare attenzioni… ed eccomi qui.

Marta è il mio vero nome e ho deciso di tenerlo perché lo adoro; su EFP mi conoscono come una certa “k…” (no, non ve lo dico!), mentre Destler è il cognome che ho preso in prestito da un film orrendo su Il Fantasma dell’Opera e che è stato attribuito a Erik, appunto. E io AMO Il Fantasma dell’Opera. Così tanto che a Parigi mi son messa a piangere alla vista dell’Opéra Garnier e ho abbracciato l’ingresso del palchetto n.5, indosso un ciondolo a forma di maschera da quasi quindici anni e ho scritto innumerevoli fanfiction e studi sul povero e triste Erik.

Ho vissuto in Spagna e in Svezia, e ho adorato farlo; mi trasferirei volentieri in Scozia o nelle Cotswolds, ma le mie radici sono e saranno sempre nella mia Sardegna.

Ho aperto il primo sito internet sulle architetture della Terra di Mezzo di Tolkien, Middle-earth Architectures, e anche se non lo aggiorno da una vita è ancora visitatissimo. Dateci un’occhiata!

Marta K. Destler
Classe 1989
Hobbit a Gondor
Rocker
Cinefila
Tolkienista
Anglofila
Pirata